24.10.2022 – PROROGATA AL 29.06.2024
Art Forum Würth Capena
NAMIBIA – Arte di una giovane generazione nella Collezione Würth
Orario di apertura:
- lunedì – venerdì: 10.00 – 17.00
- apertura straordinaria ogni primo venerdì del mese (festivi esclusi) dalle 10.00 alle 20.00
- sabato e domenica aperto solo in occasione di eventi e laboratori creativi
- festivi chiusi
Ingresso gratuito solo su prenotazione
Nell’immaginario collettivo, la Namibia è il paese desertico per antonomasia: il suo nome deriva dal Namib, il deserto che occupa l’intera fascia costiera, ritenuto il più antico al mondo. La Namibia raccontata in mostra è, però, un deserto in fermento: una scena artistica ricca, prolifica, fertile e creativa profondamente segnata dal suo passato recente. Le tracce più antiche della sua storia sono rappresentate dalla presenza di arte rupestre di epoca paleolitica: oltre 2500 dipinti e graffiti, straordinarie testimonianze che, ancora oggi, con le loro “ripetizioni ritmiche” di linee, forme e colori, ispirano gli artisti contemporanei come Nicky Marais.
Territorio diamantifero, con un passato di colonia tedesca e di protettorato del Sudafrica, la Namibia è una delle nazioni più giovani del continente africano, avendo ottenuto l’indipendenza solo nel 1990, dopo una lunga guerra durata oltre 20 anni tra l’esercito sudafricano e le milizie indipendentiste della South-West Africa People’s Organisation (SWAPO). In quel periodo molti artisti aderiscono alla resistenza, come Peter Mwahalukange che subisce l’esilio per aver realizzato un manifesto contro la segregazione razziale imposta dall’amministrazione sudafricana. Oggi la capitale Windhoek è il centro principale di una scena artistica stimolante che, pur prendendo in considerazione la tradizione e il proprio patrimonio culturale, si impegna ad esplorare la realtà sociale, politica ed economica della Namibia dall’indipendenza in poi. Il sottotitolo della mostra, Arte di una giovane generazione, non fa riferimento esclusivamente ad un gruppo di giovani artisti – nati poco prima dell’indipendenza che condividono una affiliazione storica, sociale e politica – ma comprende anche artisti attivi già prima del 1990, che hanno vissuto sotto l’occupazione sudafricana e l’apartheid e che ora sono liberi di esplorare i profondi cambiamenti in atto grazie alla ricerca di nuove tematiche e modalità espressive. La nuova generazione riunisce quindi tutti gli artisti contemporanei, giovani e meno giovani, che assieme contribuiscono ad instaurare un nuovo status quo, ricorrendo alle tematiche dell’identità culturale e personale, ma anche della coscienza sociale.