Riassunto delle puntate precedenti: siamo partiti lo scorso ottobre con Smart & Value, progetto del Sustainability & Circular Economy Lab dell’Università di Bologna che ha l’obiettivo di misurare la sostenibilità del nostro smartworking aziendale in termini di emissioni inquinanti, tempo, distanza, denaro: ma come sta andando per gli oltre sessanta collaboratori di Würth Italia che hanno aderito a questa iniziativa?
Lo abbiamo chiesto ai 4 nostri colleghi che, nell’ambito di Smart & Value, svolgono anche il ruolo di Ambassador:
Sonia Cirulli, Consulente di vendita teleselling, David Roilo, Technical Compliance, Nahid Islam, Ufficio Fidi Gestione del Credito, e Manuela Pucher, Project Manager Divisone Edilizia.
Cosa vuol dire per te lavorare smart?
Sonia: Smart Working è per me la ridefinizione stessa del lavoro così come concepito fino a qualche anno fa. Una modalità più intelligente in cui svolgere le nostre attività, ma soprattutto la possibilità di poter riorganizzare i nostri obiettivi quotidiani in un accresciuto clima di benessere personale e con un incremento importante della sostenibilità ambientale, in termini di riduzione degli spostamenti e dell’inquinamento atmosferico. La pandemia ha giocato un ruolo fondamentale in questo cambiamento. Più distanti ma più connessi e vicini: per confrontarsi, per trovare risposte a problemi comuni, per condividere conoscenze e competenze. Lavorare smart significa responsabilizzare, creare un clima di fiducia nelle persone e tra i diversi gruppi di lavoro dello stesso reparto e tra reparti diversi.
David: Per me significa sfruttare strumenti che abbiamo adesso e non 10 anni fa per incrementare, sul lavoro, la rilevanza dei risultati diminuendo quella della presenza fisica in ufficio. Con tutti i benefici collaterali che conosciamo: quello che ho più a cuore è l’equilibrio tra la vita lavorativa e privata.
Nahid: Personalmente penso sia un’ottima possibilità per conciliare il lavoro con la vita personale oltre ad essere comodità estrema. Si può lavorare senza vincoli di orari o di spazi.
In quali abilità deve allenarsi, secondo te, una persona per lavorare efficacemente anche da remoto?
Sonia: Sicuramente se lavorare in smart ci consente di gestire al meglio i nostri spazi e il nostro tempo in termini di un accresciuto livello di work life balance, è altrettanto vero che questo è possibile solo se sono stati interiorizzati e vengono perseguiti i valori e la cultura aziendale, sostanziandoli nelle nostre azioni e nel conseguimento dei nostri compiti quotidiani. Le abilità che stiamo sviluppando sempre di più sono una comunicazione più attiva ed attenta ad ogni livello, il confronto e la collaborazione, indispensabili per la coesione e il rafforzamento dello stesso spirito di gruppo che da sempre ci contraddistingue.
David: Penso che sia necessario avere una visione ampia della propria settimana lavorativa. Per sfruttare al meglio lo smartworking è utile pianificare le attività in modo da essere in ufficio quando è utile il contatto coi colleghi, e in un ambiente più isolato quando c’è bisogno di silenzio e concentrazione per le attività da svolgere in autonomia.
Nahid: Lavorare da casa ha degli aspetti anche “negativi”. Nel mio caso sapendo che ho il portatile a portata di mano tendo a lavorare molto di più, a volte anche saltando break o pausa pranzo. Quindi è necessario allenarsi per lavorare efficacemente anche da remoto, trovando il miglior bilanciamento dei tempi di lavoro con la vita privata.
Manuela: Per lavorare efficacemente da remoto credo sia importante innanzitutto essere lavoratori ben digitalizzati partendo dalle basi! Esempio: assicurarsi di avere sempre i devices caricati (o alimentati), impostati correttamente in termini di accesso… il tempo investito in autoformazione sugli strumenti non è mai tempo perso! Oltre a questo posso consigliare di compilare bene la propria agenda e condividerla con i colleghi, salvare tutto in rete e organizzare al meglio la propria borsa da lavoro in modo da potersi muovere con agio e con tutto l’occorrente per affrontare gli impegni lavorativi ovunque ci si trovi. Non ultimo: avere chiare (fin dal mattino) le attività da svolgere e i compiti che si intende portare a termine nella giornata.
Cosa pensi del progetto Smart&Value?
Sonia: Sono entusiasta di aver potuto avere la possibilità di partecipare a questo importante e innovativo progetto: far parte di un cambiamento in corso è estremamente interessante e apre la mente a tanti scenari possibili… Apprendere e partecipare, mettersi in discussione e confrontarsi sono gli aspetti fondamentali per la crescita personale di ognuno di noi. Sono certa che al termine di questa esperienza non solo avrò maturato delle conoscenze in più ma sarò anche più ricca di consapevolezze e nuovi obiettivi di miglioramento!
David: Visto il mio background, sono sempre affascinato dalle iniziative che mirano a raccogliere dati e sono contento di vedere da vicino come questi vengono rilevati. In particolare, nell’ipotesi che lo smartworking diventi un tassello in una strategia di riduzione delle emissioni, servono informazioni il più possibile chiare e complete sul reale impatto di questa nuova forma di lavoro.
Nahid: Trovo che sia anche un modo per confrontarsi e condividere con altre persone le proprie esperienze e farci un’idea di ciò che ognuno di noi sta vivendo.
Manuela: Avevo la volontà di far parte della raccolta dei dati che saranno utili a tracciare la rotta di quello che stiamo percorrendo che, pur essendo una minuscola parte di quella che sarà la transizione ecologica e digitale, ne è pur sempre una minuscola parte attiva. Dal progetto smart&value, credo si possa imparare molto sia sul metodo che stanno utilizzando per la gestione dei dati, sia in termini di sensibilizzazione sul tema smartworking e sostenibilità e sono molto curiosa di quelli che saranno i risultati dell’indagine.
Quanto hai “risparmiato”, ad oggi, secondo la piattaforma Smafely fornita da Stantec?
Sonia: Ho iniziato a raccogliere dati inviando la mia prima richiesta di smartworking il 15 settembre e ad oggi ho risparmiato ben 788 km ed € 103,50 con un risparmio di CO2eq (Kg) pari a 151,42 e con un risparmio di tempo pari a 18 ore.
David: Per quanto mi riguarda, uso sempre i mezzi pubblici, quindi il mio impatto climatico non è cambiato con lo smart work. In compenso, vivendo lontano da Egna, ho risparmiato finora 32 ore di viaggi (vengono 4 giornate lavorative!). Sul piano economico, il risparmio è di 39 € e sulla distanza 1775 km.
Nahid: 5 ore e 222km di viaggio, per un risparmio economico di 62,70 € e un risparmio di CO2eq (Kg) pari a 36,66.
Manuela: Al momento quello che ho risparmiato personalmente sono 1535 chilometri di percorrenza casa/lavoro che si traducono in 155 euro e 21 ore di tempo libero che ho impiegato per lo più in attività sportiva o lettura. Quello che abbiamo tutti risparmiato dal mio smartworking sono invece 280 di CO2eq (Kg).