Nel 2020, in occasione del 75esimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, l’associazione umanitaria tedesca Volksbund ha lanciato il progetto Peaceline, con l’obiettivo di educare e formare ragazzi e ragazze tra i 18 e i 26 anni a diventare veri e propri Ambasciatori della Pace. Il Gruppo Würth, sostenitore di questa iniziativa, ha coinvolto giovani collaboratori provenienti da diverse Sedi in questo viaggio che lo scorso novembre li ha portati su un itinerario che ha ripercorso i luoghi della memoria della Prima e della Seconda Guerra Mondiale.
A rappresentare Würth Italia, due nostri colleghi: Walter Fontana, Ufficio Vendite Divisione Industria, e Andrea Gilardi, Graphic Designer, ai quali abbiamo chiesto di raccontarci questa esperienza:
Walter: La mia esperienza con PEACELINE è stata sicuramente un qualcosa di indimenticabile, formativo e fonte di grande ispirazione. Durante le due settimane ho conosciuto e ho vissuto con ragazzi provenienti da tutta Europa, abbiamo approfittato sempre del tempo a nostra disposizione per conoscerci meglio e creare amicizie, confrontarci sulle diversità dei nostri paesi d’origine e scoprire sempre di più cosa ci accomuna e cosa ci rende diversi fra noi. L’esperienza si è suddivisa tra momenti di tempo libero, che passavamo in gruppo alla scoperta della città dove eravamo ospiti, a giornate intere piene di attività interessanti, sebbene molto impegnative, dove ognuno di noi ha potuto imparare cose nuove e paragonarle a quelle che sapeva già, concentrandosi su come culture diverse hanno visoni diverse del mondo e della storia. Credo che il cuore pulsante di PEACELINE sia proprio questo, e sono orgoglioso di averne fatto parte.
Andrea: La mia esperienza è stata fantastica, un viaggio intenso e pieno di emozioni. Ho avuto la possibilità di conoscere persone provenienti da altri paesi europei con le quali ho scambiato molte opinioni. Nonostante le giornate intense sono sempre state appaganti e piene di spunti che applicherò sicuramente nella mia vita quotidiana. Ma non solo: vivere a stretto contatto con altre culture mi ha dato la possibilità di aprire i miei orizzonti, e vedere nuove prospettive utili anche nella vita personale. Per questo credo che questa esperienza sia stata utile a 360 gradi e mi abbia sicuramente lasciato un messaggio e un valore che arricchisce la mia persona.
Come è stato rappresentare Würth Italia? Che impressione ti hanno dato i ragazzi del Gruppo provenienti dagli altri Paesi?
Walter: Sapere di essere uno dei soli due ragazzi di tutta Würth Italia è stato un grande onore, sicuramente inaspettato, soprattutto per la grande responsabilità che ognuno di noi sentiva di avere potendo rappresentare il proprio Paese. Tutti i ragazzi erano molto fieri di essere stati scelti per far parte al progetto, sentivamo di far parte di un’unica grande famiglia ma al tempo stesso di essere come degli ambasciatori rappresentando ognuno il proprio Gruppo, cercando sempre di mostrarci come persone valide e all’altezza dei nostri obiettivi.
Andrea: Rappresentare Würth Italia è stata fonte di grande orgoglio e responsabilità anche se sin dal primo giorno eravamo già diventati parte di un unico grande gruppo Würth. È stato molto divertente vedere le impressioni che gli altri colleghi avevano della nostra Azienda, ma anche confrontarsi sulle attività e gli obiettivi comuni. Credo che uno scambio simile valorizzi il lavoro di tutti noi e sia anche utile per la crescita della azienda nei singoli paesi, perché rappresenta un valore aggiunto e di crescita per i collaboratori.
Qual è stata la lezione più importante che ti porti a casa da questa esperienza?
Walter: Alla partenza ci si aspettava un certo tipo di viaggio, con gli organizzatori che con un breve briefing ci hanno spiegato le varie attività che avremmo svolto e gli ideali che avremmo abbracciato, ma il vero spirito dell’iniziativa lo si percepisce solo quando vi si prende parte concretamente. Dunque, al ritorno la nostra idea del viaggio è completamente diversa: ci si rende conto di aver preso parte ad un progetto che cambierà il proprio modo di vedere il mondo e le altre culture, ma soprattutto ad essere sempre pronti ad intraprendere nuove strade e interpretare i cambiamenti come opportunità, piuttosto che come avversità.
Andrea: Interagire con persone provenienti da culture diverse mi ha dato l’opportunità di uscire dalla cosiddetta comfort-zone e provare nuove esperienze in un contesto totalmente nuovo. Il bagaglio del ritorno è stato sicuramente diverso da quello di partenza: più consapevolezza di me e della mia crescita, ma anche input che applicherò sia nella vita lavorativa che privata
In che modo riporterai l’esperienza in Würth Italia?
Walter: Spesso ci si arrende perché non riusciamo a vedere aldilà della nostra realtà e siamo convinti di cose che in realtà sono ben diverse da ciò che crediamo, e questa esperienza mi ha insegnato molto a riguardo. Cercherò dunque di applicare sia a livello lavorativo che a livello personale tutto ciò che ho imparato durante il viaggio: bisogna sempre provare a vedere il mondo anche al di fuori della nostra visione, e se una cosa non funziona semplicemente dobbiamo provare con un’altra strada.
Andrea: Da questa esperienza ho appreso il valore dell’organizzazione di gruppo e come questa caratteristica si applica in tutte le attività quotidiane. Sicuramente ho ancora tanto da imparare ma questo credo sia un grande punto di partenza.
Quale dei nostri valori aziendali hai ritrovato maggiormente in questa esperienza?
Walter: Senza alcun dubbio l’apertura al cambiamento è stata per me il valore chiave di quest’esperienza, così come altrettanto fondamentali sono stati il senso di responsabilità e appartenenza al nostro Gruppo. È stata un’esperienza formativa molto in linea con i valori di Würth, che sicuramente raccomanderei a qualsiasi altro collega che potrà avere la fortuna di partecipare ad un’esperienza simile per crescere in modo unico a livello personale e lavorativo.
Andrea: Grazie a questa esperienza ho imparato il valore del confronto e di affrontare nuove sfide uscendo dalla comfort-zone. In Würth Italia diciamo sempre che il futuro appartiene ai coraggiosi e l’esperienza PEACELINE mi ha dato la possibilità di capire che il coraggio consiste anche dall’uscire dalla mia zona di comfort: provarci e abbattere gli ostacoli!