Il mio primo giorno in Würth non me lo posso certo dimenticare: mi trovavo ad Egna, nella sede principale, lì mi aspettavano due intense settimane di accoglimento. Ero emozionato e disorientato allo stesso tempo, un po’ come un bambino al suo primo giorno di scuola. Avevo fortemente voluto questa opportunità ed era arrivata la mia occasione.
Una volta accolti in sede, io ed i miei nuovi colleghi siamo stati smistati nelle diverse aule di formazione, divise per settore, ed io ero in quella dedicata al Metallo. Entro nella stanza e sul banco mi attendeva un pacchetto con scritto il mio nome: all’interno c’erano Ipad, i cataloghi, un blocco di appunti e tutto il materiale utile per un venditore. Una presentazione ed un’organizzazione che mi hanno subito fatto sentire parte della famiglia Würth e che per tutta la durata del corso non ha fatto altro che accrescere e consolidare questo senso di appartenenza. Facendo un paragone con il mondo dello sport, credo sia la stessa emozione che prova un giocatore quando entra per la prima volta nello spogliatoio della nuova squadra e trova appesa la maglietta con il suo cognome stampato sul retro: questo è un ottimo punto di partenza, ora tocca a me guadagnarmi il posto in squadra.
Terminato l’accoglimento ero saturo di informazioni ma consapevole di quanto ancora dovessi imparare..non ero preoccupato perché sapevo di avere a disposizione tutti i mezzi per potermi migliorare. Il lunedì seguente sarebbe stato il momento di andare in campo dai clienti, la vera sfida stava per iniziare ed io non vedevo l’ora.
Ed è proprio l’emozione e la voglia di imparare che mi hanno guidato dal primo giorno, insieme alla soddisfazione della prima vendita o del primo target raggiunto, che credo non debbano mai abbandonare un venditore. La foto che vedi per me è significativa di tutta questa esperienza: è una strada, decisamente lunga, ma con determinazione e anche con fatica ho intenzione di percorrerla tutta e godermi il bellissimo panorama.
Non sentirsi appagati quando le cose vanno bene e mai mollare quando vanno meno bene, ecco cosa consiglierei – per esempio – ad un nuovo collega che sta per entrare in questa enorme famiglia di nome Würth!
[Andrea Farolfi Sales Account in Würth Italia]