Sabato 16 febbraio 2019, presso l'Art Forum Würth di Capena, ha preso il via la mostra "Art Faces" dedicata al fotografo svizzero François Meyer e che conta più di 100 fotografie ed alcune opere originali della Collezione Würth di artisti come Andy Warhol e Salvador Dalì.
François Meyer, spinto dalla curiosità nei confronti della persona che si cela dietro un’opera d’arte, è riuscito a mettere in piedi l’ambizioso progetto di realizzare una collezione fotografica di ritratti d’artista. Non scatti improvvisati o sul momento, bensì composizioni d'ispirazione ad approfondite riflessioni. Nei suoi ritratti, il fotografo, instaura, un rapporto tra il mondo della fotografia e quello dell’arte che viene rappresentata come un caleidoscopio colorato dallo spirito del tempo.
Per rendere disponibile al pubblico una mostra di questo calibro all'interno dei musei Würth è necessario tanto duro lavoro da parte delle colleghe che proprio nel museo ci lavorano e lo curano: Marzia, Marianna e Valentina. Sono proprio loro ad aver seguito l'organizzazione e l'allestimento della mostra "Art Faces", facendo un grandissimo lavoro per regalare tante emozioni ai visitatori. Viviamo questa delicata preparazione proprio dal punto di vista delle organizzatrici!
"Quando abbiamo chiuso le porte e coperto le vetrate del museo in molti si sono chiesti cosa stesse succedendo all'Art Forum Würth" - racconta sorridendo Marzia - "Infatti, ad ogni cambio mostra il museo chiude per permetterci di smantellare la mostra precedente ed allestire quella nuova, quindi chi ci passa davanti sà che qualcosa bolle in pentola. Questa è la fase clou del nostro lavoro. Un lavoro che richiede grande organizzazione ed ha inizio mesi e mesi prima: dalla decisione di quale mostra esporre, all'organizzazione di tutti gli eventi ad essa collegati, alla pianificazione nel minimo dettaglio del momento più importante di tutti: l'inaugurazione!"
"Il giorno dopo la chiusura della mostra precedente si inizia con lo smantellamento: le opere devono essere riposte nelle loro casse e prima di chiuderle va verificato il loro stato di conservazione. Quì subentra il nostro restauratore, inviato direttamente dalla Casa Madre (ndr Würth Germania). Un grande aiuto ci viene dato anche da tanti nostri colleghi del Magazzino e del Facility Management, che in quei momenti ci dedicano grande attenzione e si mettono sempre a disposizione." - ci svela Valentina - "Non si può negare che la tensione è alle stelle e ben visibile sulle facce di ognuno di noi: tutti hanno paura di toccare le opere da una parte, dall'altra sono a bocca aperta dall'avere a pochi centrimetri dal volto o tra le mani opere di straordinaria bellezza e valore."
"Il "cambio mostra" viene organizzato fin nei minimi dettagli con una tabella di marcia ben precisa: i nostri trasportatori si occupano di effettuare un trasporto combinato per l’arrivo delle opere per la nuova mostra e per la partenze delle opere di quella conclusa. Nel frattempo si passa alla stuccatura dei muri per poi procedere con l'apertura delle casse delle nuove opere, il controllo delle stesse e finalmente all'allestimento.
Anche in questa fase viene preventivamente fatto un progetto, anche se poi la messa in opera, talvolta, subisce qualche variazione. Una volta sistemate le opere si parte con l'esposizione dei cartellini, il controllo dell'illuminazione... e la mostra è pronta." - racconta Marianna.
"Una cosa è comunque certa:" - aggiunge Valentina - "fino a quando non si conclude la giornata di inaugurazione l’adrenalina continua ad essere a mille e continuiamo a trattenere il fiato. Quanto poi iniziamo a vedere tanti visitatori interessati, persone curiose che ci chiedono informazioni, un via vai ininterrotto tra un quadro ed un altro, allora ci rendiamo conto che la giornata sta avendo il grande successo sperato... e questo ci riempie il cuore di grande soddisfazione!".
